Frammenti lucenti

Le ombre di Venere

“Le ombre di Venere” by Patrick Edera
sequenza immagini realizzata da moi

Una poesia del passato, ricordi come un tatuaggio indelebile nell’anima.

 

Navigami dentro

Trema

d’estasi improvvisa

la mia bianca schiena,

 cosparsa dal miele dei tuoi baci.

Segui le onde sinuose del mio corpo

avviluppato dalle alghe scure della mia chioma.

Il desiderio spumeggia nell’aria

come un calice stracolmo di champagne.

Gocce frizzanti cadono sul tuo corpo

 come petali di rosa,

bagnati dalla rugiada

dei miei occhi.

Ebbra di te,

 del sudore

 sulla tua pelle salata.

Una cascata di emozioni

disseta la pelle ancora calda.

Scivola tra le anse dei miei seni,

bevi dal calice del mio ombelico.

Guardaci dentro,

come fosse un caledoscopio.

Posa gli occhi su orizzonti lontani.

Guarda nel limbo dell’oblio dell’inconscio.

Vedrai, si spalencherannno le porte dell’infinito.

Discendi negli abissi della mia anima

e riportami alla luce.

Mio capitano

navigami dentro,

non perdere la rotta,

segui la bussola dei miei occhi.

Ancorati alla mia anima,

quando ti sentirai perso.

Ti tenderò la mano,

sempre

per non lasciarti affogare

nel mare osuro dell’angoscia,

per non lasciarti in balia

della tempesta

nell’oceano della solitudine.

Mi tufferò nei tuoi occhi scuri,

per trarti in salvo dall’impasse del tempo

e inebriarmi del tuo sorriso ritrovato.

La notte non farà paura

se sarò riscaldata dal calore

del tuo abbraccio avvolgente

“e naufragar m’è dolce in questo mare”.*

* l’ultimo verso è tratto dalla poesia ” L’Infinito” di Giacomo Leopardi

 

 

Le ombre di Venereultima modifica: 2008-01-18T10:20:00+01:00da
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